Ci sono cose delle quali non riesco a privarmi e, negli ultimi anni, sono oggetti legati soprattutto alla cucina. Non solo piccoli elettrodomestici, pentole o ciotole, ma anche libri, riviste, opuscoli, articoli di giornale… E una delle mie più grandi passioni sono i libri di cucina. Per sceglierli ho una regola precisa, molto futile, ma che si è dimostrata efficace: ogni singola ricetta deve avere la sua fotografia. Ho fatto delle eccezioni per libri che ne valevano decisamente la pena, ma sono poche. Ovviamente, non bastano delle semplici fotografie, ma devono essere d’effetto, studiate, con la luce adatta. In una parola: belle! Lo so, è un criterio assolutamente superficiale, ma almeno inizio con il fare una cernita tra tutto quello che c’è in commercio. Ovviamente poi passo alla lettura veloce di qualche ricetta, alla spiegazione dei vari metodi, volte anche alla biografia dell’autore, se è famoso.
Il mercato in lingua italiana è abbastanza povero, se confrontato con quello anglosassone o francese. Sicuramente ci sono delle edizioni favolose, come i Luxury Books, Guido Tommasi Editore e Biblioteca Culinaria.
Tra le case editrici estere la mia preferita è sicuramente Marabout della quale Guido Tommasi pubblica delle belle traduzioni, mantenendo il formato grafico originale.
Ammetto di non aver mai contato o cercato di catalogare i miei libri di cucina, ma è una collezione ancora ampiamente aperta a nuovi acquisti.
A tutti i milanesi appassionati consiglio caldamente un giretto al piano terra della Libreria Hoepli: hanno la più grossa collezione di libri di cucina della città, spaziando anche verso edizioni straniere, rare sui nostri scaffali. Ogni volta che sono un po’ triste, vado a farmi un giretto e passo ore e ore a sfogliare le ultime uscite e a cercare le ultime novità. Per me è assolutamente catartico, anche se poi esco senza comprare nulla!
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Kate