Fruit scones

Ho appena finito di leggere Jane Eyre e cosa c’è di meglio per festeggiare uno dei più bei libri che abbia mai letto, se non facendo degli scones? Sicuramente per Jane sarebbero stati un boccone troppo frivolo, lei così ligia e quadrata (nel senso buono, però!), ma io sono golosa (non si era capito?) e a certe cosucce non resisto!
Gli scones sono stata una delle mie addiction quando stavo in Inghilterra: in una catena di panetterie ne vendevano 4 per 99p, io li compravo per la colazione, ma prima di arrivare nel vialetto di casa li avevo già finiti! Penso che il Francese non si sia mai reso conto quanti ne mangiavo e quanti pochi riuscivano ad arrivare sulla nostra tavola!
Ricetta tratta da Pâtisserie maison, Florence Edelemann, Marabout 2005.

200 g di farina
1 cucchiaino di lievito
50 g di zucchero
1 bustina di vanillina
1/2 cucchiaino di sale
50 g di burro
10 cl di latte
80 g di uvette

1 uovo sbattuto con due cucchiai di acqua per la doratura

Setacciare farina e lievito in una ciotola. Aggiungere il sale, lo zucchero e la vanillina. Incorporare il burro con le dita e formare un composto simile a delle grosse briciole. Aggiungere progressivamente il latte e mescolare con una forchetta, fino a ottenere un composto omogeneo. Aggiungere le uvette, formare una palla, coprirla con della pellicola e mettere a riposare in freezer per 30 minuti.

Riscaldare il forno a 200° C. coprire una teglia con della carta dalla forno. Estrarre la pasta dal freezer e appiattirla fino a ottenere uno spessore di 2 cm (non di meno, se no non lievita bene). Tagliare con una tagliapasta di 6 cm di diametro (o con un bicchiere) dei cerchi (ne otterrete più o meno 8), spennellarli con l’uovo e infornare per 15-18 minuti, finche dorati e ben lievitati.
Gustarli tiepidi, con della marmellata (meglio se di fragole).

P.S. La ricetta originale inglese (non quella riportata da Florence) prevedrebbe l’utilizzo del cremor tartaro e del bicarbonato, invece del lievito.

7 Comments

  1. miss piperita

    Buoni gli scones, soprattutto la mattina con del burro…

    Jane Eyre lo studierò in letteratura inglese…

  2. apprendistacuoca

    jane eyre, gli scones…con queste parole mi sono sentita chiamata in causa! anch’io dopo la lettura di un bel libro come quello ho sempre voglia di cucinare. Ehm…ho SEMPRE voglia di cucinare, ma in particolare alla fine di un romanzo credo sia perchè voglio trattenere l’atmosfera affascinante che mi ha ispirato…
    ecco di nuovo il cremor tartaro! dove si trova in commercio???
    Ho fatto un giro sul sito di Gusto Assoluto. MERAVIGLIOSO, tutto meraviglioso. Posso chiedere il parere di un’esperta per il catering da me improvvisato per la comunione della sorellina? Ho postato un lungo reportage…ti aspetto!

  3. LaCuocaRossa

    il cremore tartaro è stato una delle cose che mi ha maggiormente incuriosito nella mia infanzia…
    lo ritrovavo spessissimo nei libri angolosassoni per bambini (e non solo) tipo quelli di Marc Twain…
    venivano descritte queste merende estive in giardini assoltati e puntuale c’era un dolcetto che conteneva questo mistrioso ingrediente…mi sono spesso chiesta che gusto avesse, ma quando chiedevo lumi in casa nessuno era in grado di rispondermi; il cremore tartaro non faceva parte della cucina partenopea…
    Ho poi scoperto in seguito che era una sorta di agente lievitante e poteva essere sostituito da bicarbonato…
    nella mia mente però, rresta sempre un ingrediente mitico, dal gusto esotico e misterioso, che non assaggerò mai.

  4. violacea

    Quanto ho amato quel libro.
    E’ strano come i libri inglesi mi abbiano fatto sempre venire fame, eppure l’inghilterra non ha proprio una cucina degna di nota, ma mi veniva fame leggendo Agatha Christie soprattutto quando c’era di mezzo miss marple, o Orgoglio e pregiudizio e giustamente Jane Eyre..chissà perchè, saranno i dolci inglesi che comunque sia sono notevoli o sarà la loro capacità meravigliosa di descrivere il cibo?
    Pensandoci anche Camilleri mi fa venire sempre fame!!!
    complimenti per questi meravigliosi scones!

  5. nannna

    Gli scones! Ne ho un ricordo sublime dalla mia vacanza-studio in Scozia, 11 anni orsono.. Neppure a Londra ne ho più mangiati di così buoni! I tuoi devo provarli :)))

  6. Piperita

    @Lacuocarossa: bellissimo spaccato di vita, molto poetico!

    @Violacea: Camilleri fa venire SEMPRE fame!

    @Nannna: gli scones che si fanno in casa sono molto diversi da quelli che compri già fatti in Inghilterra. Però mi sembrano più “naturali” questi…

    @Mumu: thanks for visiting!

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